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14. set, 2019

BESSARABIA SOLO UNITI SI PUO’ VINCERE

Una proposta della Signora Daniela Bodrug per un unico candidato unionista a Sindaco di Chisinau

I “ripensamenti” e le giravolte politiche non sono solo esclusiva della Penisola, dove i cinque stelle passano con disinvoltura da una alleanza a l’altra e il Presidente del Consiglio Conte succede a se stesso. Con questo articolo voglio illustrare la proposta della Signora Daniela Bodrug di presentare un unico candidato Vediamo rapidamente la situazione politica nella Repubblica Moldova.

In Moldavia, l’attuale Primo Ministro Maia Sandu, a capo del blocco ACUM, ora o adesso in lingua italiana, dopo aver fatto firmare ai suoi candidati di non allearsi con il partito socialista del Presidente Igor Dodon, su posizioni antinazionali e di una malcelata nostalgia per il periodo sovietico, e con il partito democratico di Vlad Plahotniuc ,su posizioni apparentemente pro europeiste ma contrario alla unificazione con la Romania, che di fatto ha creato un regime personale mediante il controllo dell’apparato statale, delle forze dell’ordine, dei mezzi di comunicazione e della magistratura, sostiene di essere l’unica alternativa al binomio Dodon- Plahotniuc. Ebbene i risultati elettorali collocano al primo posto i socialisti, al secondo il partito democratico e al terzo il blocco Acum. Inoltre è entrato in parlamento il partito Sor, creato da questo uomo politico, un finanziere di origine israelitica, impresentabile in quanto condannato, in primo grado, a sette anni di reclusione per avere rubato un miliardo alla banca nazionale. Sor, Dodon e Plahotniuc hanno in comune l’ostilità nei confronti della Romania e ottimi rapporti con uomini dell’alta finanza interna e internazionale. Alle elezioni di febbraio nessun partito, ,sebbene tutti avessero fatto promesse irrealizzabili agli elettori, ottiene la maggioranza assoluta dei seggi.

La Moldavia, per essere più precisi la Bessarabia che corrisponde fa onde alla regione orientale della Moldavia che fa ancora parte dello Stato romeno,  è abitata da una maggioranza assoluta di romeni. Gli abitanti della Bessarabia sono romeni, parlano romeno e condividono con la Romania il tricolore e tanto altro. Perciò è del tutto naturale che una volta che la Bessarabia diventa indipendente, liberandosi dal giogo sovietico, molti aspirino alla unione con la Romania.

Vediamo adesso la posizione del blocco di Maia Sandu rispetto alla unificazione con la Romania. Una posizione molto ambigua, nonostante molti unionisti abbiano votato. La Sandu dichiara che l’unificazione non è all’ordine del giorno ma il suo scopo è solo una integrazione nella UE. Ancora più esplicito è il suo collega Andrei Nastase, pur titolare di un passaporto romeno, che sostiene di non essere romeno, bensì moldavo. I giovani unionisti, organizzati nella organizzazione ODIP onore dignità e patria presieduta da Vlad Biltchi, vengono più volte allontanati dai cortei di protesta del blocco ACUM e non vengono tollerate insegne romene. Il successo di questa formazione nell’elettorato unionista viene agevolato dalla presentazione di diverse formazioni unioniste in polemica una con l’altra. L’ex presidente romeno Traian Basescu, molto popolare in Bessarabia e presidente onorario del partito di unità nazionale (PUN), invita gli elettori a votare il blocco ACUM.  Le Romania è la patria di Ionescu inventore del teatro dell’assurdo. Dopo le elezioni si verifica un colpo di scena. Socialisti e blocco Acum si alleano. La destra di Maia Sandu vota alla presidenza del parlamento la socialista Zinaida Greceani che approva pubblicamente, all’epoca era Primo Ministro del Partito Comunista, la repressione della polizia contro i giovani nazionalisti. Si forma un nuovo governo socialisti-acum presieduto dalla Sandu e con il dicastero degli affari interni affidato a Nastase. Il pretesto e lottare contro gli oligarchi, ma nel frattempo Plahotniuc e Sor lasciano il paese. Un governo firmato da due partiti con visioni, apparentemente opposte. Forse li unisce l’ostilità nei confronti dell’unificazione o altro…. Che fine hanno fatto le promesse fatte da Dodon e Sandu di aumentare salari e stipendi? Parlavo di teatro dell’assurdo molti provvedimenti presi dal regime di Plahotniuc non sono stati annullati. Il patriota romeno George Simion  riceve un provedimento che gli impedisce l’ingresso in Bessarabia per cinque anni in quanto unionista e viene nuovamente respinto alla frontiera, una frontiera che non dovrebbe esistere. Ebbene Il Ministro Nastase afferma che si debba rivolgere a un avvocato e chiedere una revisione del processo. Come se a un internato in un gulag, per motivi politici, si chiedesse di chiedere la revisione del processo e che nel frattempo deve restare in Siberia.

Purtroppo quasi mai si impara dagli errori del passato. Mentre gran parte dell’elettorato marxista e pro russo vota per Dodon i nazionalisti sono divisi. A breve si svolgeranno le elezioni municipali. L’esponente unionista Daniela Bodrug propone di presentare un unico candidato unionista. Una proposta sensata per non consegnare Chisinau a Dodon. La Bessarabia deve trovare la sua unità sotto il vessilo della radice romena e della Giustizia Sociale. Altrimenti sarà la fine.

DANILO ZONGOLI

Ultimi commenti

25.04 | 16:00

Grazie sono a disposizione.

29.03 | 20:20

Concordo!

29.03 | 20:20

Bellissimo blog, gradirei approfondire alcuni concetti.

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