24. apr, 2018

Zero positivo

 

Zero positivo : un romanzo da leggere !

Una signora romena stabilita in Italia Cristina Cocis Marginean scrive un romanzo autobiografico pubblicato per i tipi delle edizioni Gaspari di Udine : Zero positivo. Il romanzo si basa su un doppio intreccio. La grave malattia della protagonista e il ricordo della deportazione del padre, durante il regime comunista, nel Delta del Danubio. Le vicende si sovrappongono. In effetti si tratta di due tragedie. Di due malattie dalla quale la protagonista esce vincitrice. Quello che emerge è la mistica cristiana, molto forte in Romania che aiuta a vincere le sofferenze. Un discorso del genere è presente anche in uno scrittore italiano dell’ottocento Antonio Fogazzaro. Fogazzaro, il celebre autore di “Piccolo mondo antico” sviluppa questi temi la fede nell’Italia e un dramma familiare quello di Franco e Luisa e parla di un socialismo nazionale cristiano che, ovviamente, nulla ha in comune con il comunismo ateo e internazionalista ! Nazionalismo e cristianesimo sono profondamente collegati in Romania. Un episodio interessante è quello del monaco Padre Serafim che aiuta i due ragazzi, i quali nonostante i pericoli, si recano nel Delta, ha una carta della Grande Romania (Romania Mare) distrutta dai sovietici con l’occupazione della Bessarabia (attuale Repubblica Moldova) e della Bucovina del Nord. Quindi Patria e fede i valori che i ispirano i martiri, vittime del comunismo, oggi giustamente definiti i santi delle carceri. Costoro come i martiri del Risorgimento italiano sopportano le atroci persecuzioni e alla fine risultano i veri vincitori. La malattia, una forma di tumore fa venire alla luce questi tristi ricordi. Così come dalla sofferenza dei patrioti nelle galere comuniste non comporta la perdita della speranza, la protagonista aspetta un bambino Victor che nasce e che rappresenta sia la vittoria di Cristina sulla grave patologia sia la speranza di una nuova Romania. Il romanzo descrive, in modo efficace e commovente, la lotta di Cristina contro la malattia e la sua volontà di guarire anche per la figlia già nata e per il nascituro. Mirabile è la descrizione dell’angoscia che la securitate (il servizio segreto romeno durante la dittatura comunista) produce in Romania. Tutti diventano ricattabili. I vicini , gli amici e i familiari vengono messi gli uni contro gli altri Questo è il romanzo della speranza, della lotta interiore, l’unica che può darci una vittoria definitiva . Meriterebbe di essere letto nelle scuole, peccato che, salvo lodevoli eccezioni, questi argomenti non vengano affrontati; del resto ancora oggi nonostante una legge lo prescriva facciamo fatica a celebrare i martiri delle foibe. L’autrice descrive in modo encomiabile sia l’atmosfera della Romania durante l’oppressione comunista che il dramma della malattia. Una interessante occasione per conoscere un popolo latino vicino al nostro e per capire e ammirare la vittoria della vita contro una malattia devastante. Un libro che merita di essere letto.

DANILO ZONGOLI