14. lug, 2016
Eseu la tema:,,Din Roma venim,din Dacia Traiana.,,
Un
popor este viu,cît îi este vie memoria.Trecutul este ceea ce ne definește pe noi. E necesar să îl cunoastem,să aflăm tainele meleagurilor noastre pe care ne-au trăit predecesorii viteji.Noi am dăinuit din toate popoarele neolatine,pastrîndu-ne
numele lăsat de stramoșii comuni,limba cea mai apropiată de Ovidio,Cicero si Cezar.Am dăinuit ,fiindcă din sînul acestei colectivități plămădite la marginile celei mai de răsărit ale falnicului Imperiu Roman s-au ridicat în ceas de primejdie Ștefani
si Raresi, Basarabi si Țepeși,persoane ce erau gata să moara pentru libertatea si păstrarea integrității patriei lor.Ei au fost cei, ce trebuiau să făureasca un nou eden.
Noi sîntem urmașii lui Traian și Decebal,al lui Romulus si Remulus,urmașii
faimoasei Lupoaice.Prietenia dintre Italia si Moldova este una de mai multe secole.Italia este Țara-Mamă pentru Moldova,fiindu-i alături în momente dificile și susținînd-o atunci cînd are nevoie,de exemplu în anul 1927, cînd recunoaște
anexiunea Basarabiei la România Mare.
De fapt,a fi basarabean înseamnă a ispăși păcatul de a te fi născut,sau poate chiar un păcat mai adînc,dintr-un timp imorial.Păcatul nostru,sau al altcuiva,căci încă n-a venit prorocul să
ne spună.Se pare,că acestei țări i-ar fi sortit să aibă tihna vînturilor și hodina valurilor.Aceste pămînturi și aceste ape poartă în ele rănile timpului.Sînt mîndră că m-am născut româncă și sînt datoare cu moarte
marilor persoaneonalități care au luptat pentru viitorul nostru mai bun.Ștefan cel Mare spunea: ,,Moldova n-a fost a strămoșilor mei,n-a fost a mea și nici nu e a voastră,ci a urmașilor voștri...,,Într-adevăr,ei au vărsat sînge pentru noi,ei au
înfipt scutul Romei pe aceste meleaguri, unde noi trebuie să fim stăpîni,pentru ca noi să avem un viitor mai bun,noi și urmașii noștri...
Oare de ce țara noastră se zbate atîta timp neputîndu-și hotărî viitorul?
A
venit timpul să luptăm noi pentru PATRIA noastră,la fel cum au facut-o domnitorii ei.Să luptăm nu cu sabii și omoruri,nu prin sînge și foc,dar pe cale pașnică.Datoria noastră e de a aduce la cunștiință pe toți cei care nu vor să recunoască proveniența
lor.
Jur credință veșnică Patriei mele,Jur ca eu voi face parte din generația ce va crea prin muncă și roadă o țară de basarabeni!
,,Numai, tu, Moldovă, știi cîte Marii o fi avut acest pămînt.
Ce-i ca dragostea de sfînt.
Numai, tu, Moldovă, știi cîte Marii au purces către înălțare
De la frunza sunătoare,de la gura de izvoare.
Numai, tu, Moldovă, știi cîte Marii au îmbătrînit încet
Pămîntul strîngînd la piept
Şi adunînd fărîme de dor și cînt
Din codru, de pe cîmpii
Numai, tu, Moldovă, știi...,,
Osadcii Marionela
Saggio sul tema : Veniamo da Roma dalla Dacia Traiana.
Un popolo è vivo, quando è viva la sua memoria. Il passato è ciò che ci definisce.
E’ necessario conoscere i segreti delle nostre terre nelle quali vissero i nostri coraggiosi predecessori, noi e tutti i popoli neolatini ne siamo i continuatori e siamo debitori conservando il nome che che ci hanno lasciato i nostri antenati, la lingua più vicina a Ovidio, Cicerone e Cesare.
L’amicizia Tra l’Italia e la Moldova esiste da molti secoli. Siamo sopravvissuti . poiché nel seno di queste comunità forgiate ai margini orientali del meraviglioso impero romano si sono levati nell’ora del pericolo Stefano il Grande, la famiglia Rares e la famiglia Basrab, Vlad Tepes (1) persone pronte alla morte per preservare la libertà e conservare l’integrità della loro Patria. Costoro fuoco quelli che dovevano forgiare un nuovo eden. Noi siamo gli eredi di Traiano e Decebal, di Romolo e Remo, gli eredi della bella Lupa. L’amicizia tra l’Italia e la Moldova esiste da molti secoli . L’Italia è il paese madre per la Moldova essendole stata accanto nei momenti difficile quando ne aveva bisogno, per esempio nel 1927, allorquando riconobbe l’annessione della Bessarabia (2) alla Grande Romania (3). Di fatto, essere un bassarbiano significa espiare il peccato di essere nato o forse un peccato più profondo di un tempo immemorabile o di qualcheduno di cui ancora non è giunto il profeta per dircelo. Sembra che questi paesi siano diventati i riposi dei dispersi.Queste terre e queste acque portano le ferite del tempo. Sono fiera di essere romena e sono debitrice a quelle notevoli personalità che lottarono per darci un futuro migliore . Stefano il Grande disse (4) : “ La Moldova non fu dei miei antenati , non fu mia e non è vostra, ma dei vostri discendenti …” In realtà, loro hanno versato il sangue per noi , hanno indossato lo scudo di Roma in questi lidi, dove noi dobbiamo essere padroni per avere un futuro migliore noi e i nostri successori. Chissà perché questo nostro paese si tormenta da molto tempo incapace di decidere il proprio futuro? E’ venuto il tempo di lottare noi per la nostra Patria, così come hanno fatto i suoi sovrani. Di lottare non con le spade e gli assassini , non con il sangue e il fuoco ma attraverso una via pacifica. Il nostro compito è di portare tutto ciò a conoscenza di coloro i quali non conoscono la loro provenienza.
Giuro fede eterna nella mia Patria, e di far parte della generazione che mediante il lavoro e la costanza darà alla luce un paese di bassarabieni !
Solo tu, Oh Moldova, sai quanta grandezza ebbe questa terra
Che affetto per la santità
Solo tu, Moldova, sai quanti grandi sono andati verso l’alto
Dalla foglia che risuona dalla bocca della sorgente
Solo tu ,Moldova, sai quanti grandi sono invecchiati lentamente
La terra urlando dal petto
Adunando le briciole del desiderio e del canto
Dai colli, dalle pianure
Soluto, Moldova, sai ….
Marionela Osadcii
NOTE DEL TRADUTTORE
1) Vlad III gospodaro di Valacchia, detto l'Impalatore (romeno Ţepeş), Dracula nella fantasie popolari. - Figlio (m. dopo il 1476) di Vlad Dracul. Dopo essere stato ostaggio presso i Turchi e aver tenuto per un mese, nel 1448, il trono della Valacchia, rifugiatosi in Transilvania fu rimesso sul trono (1456) da Giovanni Corvino. Aiutò (1457) Stefano il Grande a occupare il trono di Moldavia; catturò (1460) e uccise Dan, il quale aveva tentato di detronizzarlo con l'aiuto dei Sassoni della Transilvania. Combatté con successo i Turchi. Maometto IIcondusse personalmente una spedizione (1462) contro di lui, che, pur vittorioso, perdette il trono e si rifugiò in Transilvania. Di qui tentò ancora di risalire sul trono sia con l'aiuto di Mattia Corvino, sia mettendosi d'accordo con Turchi e Moldavi; imprigionato da Mattia, fu liberato (1476) e rioccupò il trono con l'aiuto di Stefano il Grande; ma poco dopo fu ucciso dai Turchi.
2) La Bessarabia è la parte orientale della Moldova occupata dai russi nel 1812, liberata dai romeni con la prima guerra mondiale, occupata dai sovietici prima nel 1940 poi durante la seconda guerramondiale si proclamo indipendente nel 1991. L’Italia nel 1927 V E.F. riconobbe l’Unione della Bessarabia alla Romania.
3) La Grande Romania nasce nel 1918 con L’Unione della Trabsilvania e della Bessarabia alla Valacchi e alla Moldova che costituivano la Romania prima della Grande Guerra.
4) Il principe della Moldavia, Stefano, figlio del principe Bogdan II, universalmente noto come Stefano il Grande, ottenne con le armi il trono della Moldavia nel 1457 e dopo un glorioso principato morì nel 15041. Stefano il Grande è noto per aver costruito un gran numero di monasteri e chiese; alcune di queste ultime – dedicate a Santi martiri militari – sono associate alle sue vittorie ottenute in nome della croce contro gli infedeli, evocando l’immagine di un nuovo Costantino.