14. lug, 2016
Historia magistra vitae dicono i padri romani ovvero la storia insegna. Purtroppo non sempre è così.
Una delle caratteristiche dei nostri giorni è, sicuramente, la mancanza della Sovranità monetaria e la presenza di banche straniere o almeno a capitale straniero. Le due cose sono naturalmente collegate. Il denaro , come insegna il professore Auriti, trae la sua legittimazione dall’accettazione da parte della popolazione. Infatti poiché la moneta non è più garantita dalle riserve auree e non è di un metallo come l’oro o l’argento, i quali hanno un valore dovuto al prezzo dello stesso metallo (sebbene anche questo ha un valore indotto ovvero convenzionale), ma è costituita da carta o da metalli non pregiati una domanda sorge spontanea ovvero che cosa garantisce il valore della moneta. Qual è la differenza tra una banconota di 500 euro e i soldi del monopoli? La differenza consiste nell’accettazione da parte della popolazione. Qui introduciamo il concetto di signoraggio. La stampa della moneta ha dei costi minimi, i quali sono ancora più bassi nel caso della valuta elettronica, quindi il signoraggio è il guadagno netto di chi emette la valuta, tolte le bassissime spese dovute alla stampa di quest’ultima. Analizzando la situazione italiana chi emette la valuta? La risposta è semplice : prima la Banca d’Italia ora la Banca Centrale Europea. Molti ,ingenuamente, credono che la Banca d’Italia, comproprietaria della BCE appartenga allo Stato. La banca d’Italia e la BCE, la cui proprietà e delle rispettive banche nazionali, sono società private. Quindi il signoraggio non appartiene allo Stato ma ad alcuni privati che ci danno, in gergo scontano, la valuta come un debito. Qualora il signoraggio appartenesse allo Stato potremmo pagare meno tasse, avremmo dei servizi migliori e non saremmo costretti a tagliare alcuni servizi fondamentali come la sanità, l’istruzione e l’ordine pubblico. Un paese che non ha la SOVRANITA MONETARIA non può essere indipendente.
Le banche immettono valuta che fisicamente non possiedono e ci obbligano a pagare un interesse enorme.
Quando abbiamo affrontato, all’inizio di questo articolo, questa tematica abbiamo fatto riferimento al passato. Infatti gli errori spesso si ripetono. L’Italia, prima della Grande guerra, era dominata dalla Banca Commerciale Italiana, la quale nonostante il nome rappresenta l’interesse della Germania. Mediante la Commerciale i tedeschi controllano le acciaierie, le compagnie di navigazione, le società elettriche, le ferrovie e le industrie di armamenti. Quelle che oggi si chiamano le imprese strategiche. La Germania, in tal modo, impedisce un autentici sviluppo dell’Italia ridotta a un livello di colonia. Chiunque volesse approfondire l’argomento può leggere il testo di Giovanni Preziosi “La Germania alla conquista dell’Italia” pubblicato dalle edizioni di Ar. Ebbene lo scenario di oggi sembra essere quasi identico. Basta sostituire la Merkel a Bismarck . Ovviamente la situazione è oggi più grave. Rispetto alla fine ottocento e la primo novecento è quasi scomparso il sentimento nazionale, la valuta virtuale moltiplica gli effetti deleteri e infine i trattati europei ci impediscono di essere padroni della nostra valuta. La soluzione è una e una sola : riprenderci la SOVRANITA’ MONETARIA e recuperare i valori del SOCIALISMO e della NAZIONE !
DANILO ZONGOLI